O almeno questo ĆØ quanto riporta Ekatimerini. Il punto ĆØ che tutti, inclusi i Ciprioti, sanno che una quota sostanziosissima di questa mazzata non colpirĆ i ciprioti stessi ma cittadini di altri paesi che hanno fondi in banche cipriote.
Ma torniamo alla vexata quaestio della svalutazione. Se un paese svaluta la propria divisa tutti i beni importati, non solo i viaggi all'estero, diventano immediatamente piĆ¹ cari; almeno fin qui dovremmo essere tutti d'accordo. Poi gradualmente, ma abbastanza in fretta, il rincaro si estende a tutti i beni e servizi prodotti nel paese, ma che utilizzano del processo di produzione materie prime e beni intermedi importati, e anche questo dovrebbe essere chiaro a tutti. Rimangono i beni di produzione rigorosamente domestica, come ad esempio le mozzarelle prodotte con latte di bufale nutrite esclusivamente su pascoli domestici, ma anche il prezzo di queste ultime viene gradualmente spinto al rialzo. La svalutazione infatti rende le mozzarelle piĆ¹ a buon mercato nei paesi che NON hanno svalutato e presumibilmente ne aumenta la domanda. La crescita delle esportazioni (non ĆØ per questo che il paese ha svalutato?) rende infatti piĆ¹ scarse le mozzarelle sul mercato domestico e questo inevitabilmente ne farĆ salire il prezzo.
Questo ciclo avviene piĆ¹ lentamente nei paesi con economia "primaria" cioĆØ che esportano principalmente prodotti agricoli e forestali, minerali, pesce etc,Ā come ad esempio l'Argentina o la Russia, piĆ¹ in fretta in economie di trasformazione come l'Italia e la Germania.
Alla fine torniamo ai salari: se rimangono invariati con prezzi crescenti, il risultato ĆØ lo stesso che se fossere stati ridotti con prezzi stabili, se crescono tenendo dietro all'inflazione i costi di produzioneĀ dei beni esportati si alzano, e allora ĆØ inutile avere svalutato.
Sono sicuro che il prof. Bisin ve lo sa spiegare meglio con le equazioni etc, ma grosso modo le cose stanno cosƬ. Se bastasse svalutare lo Zimbabwe sarebbe il paese piĆ¹ ricco del mondo...
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